Salve a tutti, mi ripresento. La mia presentazione dell’inverno 2009 deve essersi persa nei meandri del web.
Io sono del 1966, e come tutti i bambini pisani dell’epoca (compreso un certo Piccaluga), giocavo a subbuteo. O pallone o subbuteo, non che ci fossero tante altre opzioni. D’inverno, dopo i compiti, pomeriggi interminabili sul panno verde… la squadra più ambita era il Coventry City e non chiedetemi perché. Ho smesso di giocare a subbuteo verso i 16 anni, alle superiori. Nel 1994, a 28 anni, mi sono ritrovato per lavoro a Roma, compro un famoso quotidiano nazionale e nella cronaca di Roma, leggo: “primo torneo amatoriale alla ludoteca XYZ (niente pubblicità) in Via dei Volsci a San Lorenzo”. Chissà se esiste ancora… “Stasera presentazione del torneo, regole, partecipanti, ecc.” Si è riacceso in me qualcosa (che in realtà non si era mai spento). Sono andato. All’inizio è stata dura con le regole perché quando avevo smesso da ragazzo non esisteva per me la contromossa difensiva
: si guardava passivamente l’avversario avanzare finché non mancava la palla o toccava uno dei nostri. Insomma, ho fatto il campionato serale a San Lorenzo, una volta a settimana per 3 mesi, ma soprattutto ho conosciuto 2 persone che fanno parte ancora del movimento old e con le quali ho condiviso momenti importanti della mia vita a Roma e non solo a Roma. E sono passati 30 anni… Addirittura nel 1999 sono stato testimone di nozze all’amico (super amico) incontrato sul panno nel 1994 a San Lorenzo (!) Dopo aver giocato essenzialmente a casa mia (panno originale del 1972) e a casa dei suddetti amici, nel 2011 ho trovato, sia lodato tutto il lodabile, il bar di Franco. Da allora, un crescendo di amicizia, simpatia e ovviamente tanto tanto panno verde (sia di calcio che di rugby… a proposito, Franco, dobbiamo fare ancora una partita al subbuteo PESCA/ANGLING…). Dovrei anche aggiungere le calorie assunte “grazie a Franco”, ma almeno vado al bar in bicicletta e qualcosa smaltisco. Quante belle cose vissute insieme a Franco e a tutti i nuovi amici conosciuti grazie al subbuteo e al bar: campionati serali, tornei super8, visite a casa di Franco con visione sbavante della sua collezione, notti bianche in giro per la città, trasferte organizzate in macchina insieme agli amici del bar per andare a fare un torneo fuori Roma… Insomma non ci si ferma un attimo. Concludo spiegando il mio nick. Lo faccio non per vanto personale ma perché quando leggo le presentazioni altrui sarei sempre curioso di conoscere l’origine del nick e a volte ne vedo di fantasiosissimi. Insomma io sono scavigliato perché nella mia ultima partita ufficiale giocata a calcio ho subito la frattura quadrupla di astragalo, malleolo esterno e perone (in due punti). Mantengo ancora una simpatica placca con 7 viti nella gamba sinistra. Da allora, come non soprannominarmi “scavigliato”? E come non mettere come simbolino il salame ingessato e claudicante disegnato dall’immenso Jacovitti? Un saluto a tutti e viva il subbuteo, in tutte le sue forme (ma sì, Alberto
, anche il cricket…)