DIPINGERE CON L'AGO, Io faccio così...

Ooops...scusa Giova! Questo però dimostra che i gusti personali vanno oltre ogni tipo di conoscenza, non trovi?
Io stesso ho sconfessato gli smalti dopo averli usati per una vita in tanti tipi di modellismo diverso (dal militare al fermodellismo passando per piccoli diorami) ma da ragazzino ero meno attento ai dettagli e non facevo caso ad un incarnato rosa maialino di una lucidità smagliante, cosa che su una squadra subbuteo non si può vedere.
Sono lavori che ho fatto così e così resteranno, ma col tempo crescono le aspettative e si modificano i gusti.
Così dopo aver "sniffato" una cifra di acquaragia sono passato quasi completamente agli acrilici per una serie di vantaggi indiscutibili (almeno per me).
Posso farti un'altra confidenza? Giusto qualche giorno prima che tu iniziassi a postare il tuo Verona ne ho cominciato uno uguale in versione prima maglia...stavolta però senza ago.
Non chiedermi perchè ma in questo caso la conformazione dell'omino e il tipo di maglia mi rendono più congeniale un pennellino fine. E' scontato che il risultato non sarà neanche vicino al tuo!
Sempre e comunque complimenti.

Cavoli!!!...se posso inquinare il tuo tutorial, volentieri!!!
E' uno di quegli aspetti per cui trovo gli acrilici molto più comodi degli smalti.
Premesso che, come dicevo, il Milan è stata la prima squadra in cui ho realizzato interamente una maglia, ho sempre usato lo spillo per dettagli quali laccetti, scarpini, loghi, numeri, ecc.
In tutti questi casi è essenziale che il colore sia abbastanza diluito per dare continuità al tratto ma non troppo da non aderire alla punta dell'ago.
Io opero in questo modo: verso una punta di colore direttamente dal boccettino in un piattino di plastica (questo con uno smalto sarebbe già più difficile!), intingo la punta dello spillo in un bicchierino d'acqua, quindi nel colore e faccio una prova.
Se la consistenza non mi convince prelevo una goccia di colore con la punta dello spillo e lo intingo nuovamente nell'acqua.
In questo modo il pigmento preleva una minima quantità d'acqua e poi con la punta dell'ago rimescolo la tinta che ho nel piattino che piano piano si diluisce.
Ripeto l'operazione fino alla consistenza voluta e più volte mentre dipingo mano a mano che il colore si secca.
Come faceva giustamente notare Giova lo spillo non consente tratti continui molto lunghi vista la minima quantità di colore che preleva.
E' essenziale quindi fare attenzione nel momento in cui si riprende un tratto interrotto per dargli continuità e non creare antiestetiche gocce.
In questo caso si corregge il tiro, sempre con lo spillo, con l'altra tinta a fianco che è stata sbavata.
Importante, dopo pochi passaggi, pulire la punta dello spillo affinchè il colore non la incrosti.
Come diceva Giova la punta leggermente inclinata, ma non troppo, aiuta a depositare il colore, lavorare perfettamente perpendicolari all'omino è praticamente impossibile.
Spero di essere stato sufficientemente chiaro, altrimenti chiedete pure .