Roma Udinese poteva valere una salvezza ma cosi non è stato vista la matematica certezza acquisita sette giorni fa da entrambe le squadre. Ne esce fuori una partita divertente con l’Udinese subito pericolosa al quinto minuto, sponda di Nappi per Balbo che calcia peccato che l’argentino struscia malamente il piede sul terreno di gioco procurandosi una distorsione che lo costringe ad abbandonare il campo immediatamente, al suo posto mister Vicini lancia sul terreno di gioco il giovane Pittana.
La Roma prende le misure ed al 15 minuto sblocca il risultato, lunghissimo traversone dal cerchio di centrocampo ad innescare la corsa di Voeller che prima aggancia il pallone e poi fulmina dal limite Giuliani.
I friulani non ci stanno ed al 25’ riagguantano il pareggio, Nappi la spunta tra i due centrali giallorossi, solito scatto della foca e diagonale preciso che spiazza Zinetti, 1-1
Al 33’ ancora Udinese pericolosa, Dell’Anno disegna una parabola dal limite deviata sul palo da Piacentini e che per poco mette fuori causa Zinetti. Bianconeri che possono ancora far male al minuto 38’ quando direttamente da calcio d’angolo riceve Vanoli che di sinistro impegna Zinetti.
Nel momento più bello dell’Udinese altra fiammata della Roma che al 45’ ritorna in vantaggio, l’Udinese lascia troppi spazi dietro ed i giallorossi in contropiede ribaltano il risultato con l’altro tedesco Hassler servito da Voeller.
Udinese e Roma rientrano negli spogliatoi con i friulani che non meritano lo svantaggio.
Nella ripresa la Roma prova a chiudere definitivamente la gara con Bonacina al 58’ che colpisce l’incrocio dei pali.
Al 61’ ci prova Nappi ma Zinetti si allunga e devia la rasoiata in corner. Pareggio che arriva al 70’ da palla ferma, calcio d’angolo per l’Udinese, Rossitto riceve e anticipa Carboni insaccando la sfera alle spalle di Zinetti.
Reazione della Roma immediata con Carnevale che dopo due minuti impegna Giuliani mentre al 78’ sotto rete fallisce clamorosamente il 3-2 Mattei per l’Udinese.
C’è tempo per l’ultima palla gol del match al minuto 90’ Voeller va vicino alla doppietta con Giuliani bravo ad opporsi dicendogli di no, finisce in parità all'Olimpico, giallorossi che si congedano dal loro pubblico dopo aver attraversato un annata al di sotto delle proprie aspettative, applausi invece per Vicini che compiuto un autentico miracolo sportivo.
Inter già qualificata in Coppa Uefa, Atalanta invece salva da diverse domeniche.
Neroazzurri privi dei tedeschi Brehme e Matthaus con Fontolan ed Angelo Orlando degni sostituti. Atalanta invece nella formazione tipo.
I primi brividi arrivano nella porta dell’Atalanta, sgroppata sulla destra di Bianchi, sovrapposizione di Desideri che riceve e calcia a rete, palla sul palo.
Non si impaurisce la dea che al 21’ alla prima vera occasione sblocca il risultato, tutto nasce dagli sviluppi di un corner, riceve palla il brasiliano Bianchezi che anticipa il proprio marcatore, in questo caso Battistini e batte l’incolpevole Zenga.
L’Inter non ci sta a congedarsi davanti al proprio pubblico con una sconfitta ed al 24’ organizza subito la rimonta con Fontolan che impegna Ferron.
Pareggio che arriva al minuto 45’, gran bagarre fuori all’area atalantina, Fontolan pesca il jolly tirando fuori dal cilindro una gran conclusione che annienta Ferron portando le squadre sull’assoluta parità alla fine dei quarantacinque minuti.
L’Atalanta inizia il secondo tempo a testa bassa ed al 53’ sorpassa nuovamente l’Inter, con Perrone che anticipa Ferri e batte Zenga.
Partita per nulla noiosa e molto pimpante, l’Inter non ha nulla da perdere e si riversa in attacco ed al 62’ trova il pareggio, sponda dell’ottimo Fontolan per Berti che con una fucilata delle sue batte Ferron.
Al 65’ altra bella giocata dell’Inter che ruba palla a centrocampo dove Desideri innesca sempre Fontolan che va vicino di un soffio alla rete del 3-2 scheggiando il palo.
L’Atalanta si rivede al 73’, bel filtrante di Minaudo per Pisani subentrato a Bianchezi e conclusione tra le braccia di Zenga.
AL 77’ proprio il più bravo dell’Atalanta, Ferron, compie una sciocchezza colossale rinviando sui piedi di Desideri che a porta sguarnita segna la più facile delle reti.
L’Atalanta si spegne e l’Inter prende il sopravvento sfiorando la quarta rete con Bianchi che poi arriva al minuto 86, stavolta Bianchi riesce a sfondare il muro bergamasco ed infilare alle spalle di Ferron il quarto sigillo dell’incontro che pone la parola fine alla partita.
Inter saluta il proprio pubblico tra gli applausi ma tutti i meriti sono di Luisito Suarez che ha rovistato come un calzino i neroazzurri dopo la pessima gestione targata Orrico. Per l’Atalanta invece obbiettivo raggiunto, una salvezza senza patemi d’animo.
Al Tardini clima decisamente diviso in due: da un lato il pubblico di casa che diserta l'ultima casalinga dopo la deludente retrocessione divenuta matematica a Pescara nella penultima giornata, dall'altro i tifosi della Fiorentina colorati ed entusiasti con l'obiettivo di raggiungere l'Europa. L'andamento della partita sin da subito fa capire come il Parma sia in disarmo con la Fiorentina che già al 7' si rende pericolosa con Stefano Borgonovo che da dentro l'area impegna Taffarel. La pressione iniziale della viola è premiata al 14' quando Dell'Oglio pesca in area Salvatori che infila il portiere brasiliano del Parma. Il gol non ferma i toscani che al 25' potrebbero raddoppiare con Borgonovo che dal limite impegna ancora Taffarel. Il Parma non dà segni di reazione, mentre la Fiorentina non si danna più di tanto l'anima per cercare il 2-0 così l'unica altra occasione del primo tempo è ancora di marca viola al 42' con Salvatori che servito da Maiellaro impegna di nuovo Taffarel. Se il primo tempo non ha dato grosse emozioni, gol viola a parte, la ripresa ne regala ancora meno. I ritmi sono bassi e solo al 61' si vede finalmente il Parma con Ivo Pulga che riceve da Agostini e a colpo sicuro centra il palo. Capito che sta rischiando, la Fiorentina prova a ridare un minimo di ritmo al proprio match e al 68' torna a farsi vedere dalle parti di Taffarel con un tiro dal limite di Maiellaro. L'accelerata viola dà i suoi frutti al 77' quando Salvatori trova la doppietta personale e il raddoppio fiorentino: l'esterno riceve palla da Borgonovo e infila di rapina il portiere di casa. E' il gol che di fatto chiude il campionato di Parma e Fiorentina: gialloblu che salutano mestamente la serie A dopo una sola stagione di permanenza, viola che strappano l'ennesimo pass europeo. Parma-Fiorentina 0-2 14', 77' Salvatori
Al Giuseppe Senigallia il Como ospita per gli ultimi 90’ minuti di questo campionato la Lazio
Stadio quasi semi deserto Como già retrocesso ,Lazio che non ha nulla da perdere .Gara non bella con continui capovolgimenti di fronte ma senza impensierire di molto le difese ,per vedere l’unica azione di questo primo tempo si passa al 32’ con Sclosa che dal limite prende la mira ma trova un attento Taibi che para a terra
Dopo un primo tempo scialbo e senza azioni eclatanti ,nel secondo tempo più vivace, al 57’ gran destro dal limite del Como di Mazzoleni ,Fiori e attento e manda in corner
Su capovolgimento di fronte e Gregucci che impegna Taibi sul primo palo
Il tempo passa e la gara si fa sempre più noiosa ,quasi da sbadiglio ,All’89’ guizzo di Gregucci dal limite ,conclusione che colpisce il palo alla sinistra di Taibi .Finisce qui la gara 1 punto a testa che non serve a nessuno e tutto a voi studio
Ultima per i romagnoli davanti al proprio pubblico sempre presente e numeroso.
Novità nella formazione in attacco Pannittieri sostituisce Lerda Juventus che arriva al Manuzzi già salva ma certo la stagione dei bianconeri in campionato è stata deludente e travagliata. La vecchia signora oggi in completo maglia gialla pantaloncino blu.
Alla prima vera azione il Cesena passa in vantaggio, Pannittieri sembra aver calibrato male il passaggio la palla arriva infatti nei pressi di Kohler che viene anticipato da Amarildo che sposta la palla e impallina Peruzzi con un potente destro sotto la traversa.
Alla mezz’ora alla prima sortita offensiva la Juventus pareggia, Casiraghi serve Roberto Baggio che si libera di Destro Fontana intercetta con la mano destra ma la palla entra in rete.
Prima del riposo Peruzzi evita per ben due volte di capitolare una seconda volta intervento alla grande prima su Pannittieri e poi su una conclusione in corsa da fuori area del mediano tutto grinta e polmoni Piraccini.
La ripresa inizia con un altra occasione per i padroni di casa, liscio di Carrera Amarildo è in agguato tiro potente traversa piena!
Passano solo due minuti e questa volta è il montante a salvare la Juventus su conclusione mancina ancora di uno scatenato Amarildo.
Pree il Cesena, ci provano in tutti i modi prima Turchetta dalla destra e poi Leoni a Peruzzi respinge le conclusioni dei romagnoli.
77' minuto: azione di rimessa della Juventus, Roberto Baggio riesce a concludere nonostante il pressing dei due centrali di difesa in maglia bianconera Fontana è reattivo a etetre il corner, sinceramente una rete del divin codino sarebbe stata una beffa per il Cesena.
Pubblico che congeda la propria squadra con un grandissimo e lunghissimo applauso e intona l'inno a loro caro, Romagna e sangiovese
CESENA-JUVENTUS 1-1 13' Amarildo (C) 29' R. Baggio (J)
Amici sportivi ed appassionati di calcio ben ritrovati con l’ultima puntata di 90 minuto. La notizia più clamorosa è quella che giunge da Foggia, il Milan per la seconda stagione consecutiva è fuori dalle coppe, fatale il pareggio al Pino Zaccheria e la vittoria clamorosa del Pescara a Torino che non solo estromette i granata ma addirittura li regala un clamoroso spareggio proprio coi satanelli per un posto nella prossima coppa Uefa. I numeri della giornata ci raccontano di ventiquattro reti siglate per quattro vittorie, due interne ed altrettante esterne, cinque i pareggi delle restanti gare. Nella classifica marcatori magro bottino per l’olandese Marco Van Basten che con 20 reti si laurea capocannoniere della stagione 91-92 per il terzo anno consecutivo siglando ben 59 reti nelle ultime tre competizioni.
Archiviata la pratica scudetto col Napoli Campione d’Italia per la seconda volta negli ultimi 4 anni, la giornata odierna era tutta concentrata sul piazzamento in coppa Uefa.
L’Inter chiude al secondo posto dietro il Napoli a tre lunghezze dagli azzurri e va in goleada contro un Atalanta che aveva ben poco da chiedere al campionato dopo una stagione modesta e con piccoli sprazzi di paura qua e la durante il cammino. Il Genoa strappa un pari al San Paolo e può partecipare alla festa scudetto del popolo partenopeo centrando a pieno merito la qualificazione in Europa, un traguardo incredibile per la banda di Bagnoli se soltanto si vuol pensare che quattro anni fa il grifone perdeva lo spareggio a Perugia col Catania per salire in serie B.
Chi deve mordersi le mani è ancora una volta il Milan che conclude la stagione fuori dalle coppe, traguardo minimo richiesto dal Presidente Berlusconi dopo l’estromissione alquanto discutibile dalla coppa Uefa (per il caso Van Basten) nella passata stagione. Il Diavolo trova l’inferno a Foggia in una gara pazzesca, gli uomini di Capello dopo quarantacinque minuti si ritrovano sotto di tre reti per poi recuperare nella ripresa grazie al solito Van Basten, ma stavolta il pareggio non basta a salvare Fabio Capello dalle critiche per aver fallito la stagione rimediando dodici sconfitte in 38 partite disputate, un ruolino di marcia da squadre che lotta per posti più bassi della classifica. La domanda adesso è soltanto una: sarà giusto o meno continuare con Fabio Capello, tifoseria spaccata in due tronconi, c’è chi vorrebbe riconfermare Don Fabio per dargli un ulteriore chance e chi farebbe invece ad alta voce il nome di Cesarone Maldini come sostituto. Una cosa è chiara, si prospetta un estate bollente a Milanello col presidente Berlusconi schierato in prima linea per riportare il Milan dove merita.
Dall’altra parte Zeman col suo Foggia ha compiuto un autentico miracolo, al primo anno di serie A andrà a giocarsi lo spareggio Uefa col Pescara per incoronare un sogno che nessuno si aspettava, i satanelli sono partiti con l’obbiettivo della salvezza come sogno nel cassetto ma via via il calcio spettacolo del boemo ha acceso entusiasmo nel gruppo e nella piazza che ci hanno creduto fino alla fine. Manca l’ultimo step, quello decisivo contro il Pescara che con la tredicesima vittoria stagionale pervenuta in casa del Toro accede allo spareggio ed estromette proprio i granata dalla corsa europea. Decisiva una perla del pupillo di Galeone, Allegri. Altro dato incredibile che accomuna Foggia e Pescara è che entrambe hanno subito soltanto otto sconfitte stagionali e sono seconde soltanto al Napoli Campione d’Italia che na ha subite cinque. Numeri che rispecchiano in pieno lo strepitoso campionato di Galeone e Zeman che comunque andrà a finire saranno soltanto da applaudire.
C’è amarezza e delusione a Torino, i granata di Mondonico gettano la spugna proprio a pochi passi dal traguardo, fatale il ruolino di marcia delle ultime domeniche ma nulla si può dire ad una squadra che al suo primo anno di serie A sfiora l’impresa di centrare l’Europa.
La Fiorentina entra ancora in Europa per il sesto anno consecutivo, due apparizioni in coppa Campioni e quattro in Uefa con la conquista di due titoli, la certificano di diritto la squadra più continua. Vittoria a Parma (già retrocesso) in scioltezza con due reti di Salvatori che garantiscono alla viola la quarta posizione con quaranta punti in classifica. Potremmo parlare dell’ennesima stagione strepitosa della viola che andata vicinissima anche alla conquista della sua terza coppa uefa consecutiva.
Se il campionato è stato deludente per i blucerchiati della Sampdoria, non lo è stato il cammino in Europa, Boskov ha concentrato tutte le sue forze sull’obbiettivo più importante della stagione, la conquista della Coppa Campioni strappata a Wembley allo Sparta Praga, concedendogli la possibilità di ripartecipare in qualità di vincitrice anche nella prossima stagione e di giocarsi l’ambito titolo Intercontinentale. A Marassi c’è stato il caloroso applauso del popolo blucerchiato che ha salutato e ringraziato la squadra dopo la vittoria per due reti ad uno contro la già retrocessa Cremonese.
Per il resto la Lazio pareggia a Como per zero a zero in una gara di fine stagione che non aveva più nulla da chiedere al campionato, coi lariani già retrocessi dopo tre annate di salvezze stentate all’ultima giornata, i giallorossi della capitale pareggiano all’Olimpico con l’Udinese in un pirotecnico due a due, complimenti a Vicini per aver salvato una squadra già retrocessa nel girone d’andata, Roma invece che sarà sicuramente da rifondare dopo le ultime due stagioni vissute più di stenti che di glorie. Cesena e Juventus si spartiscono l’intera posta in palio, ad Amarildo risponde Baggio, stagione in campionato da dimenticare per la vecchia Signora, che comunque è riuscita a portare a casa una coppa Italia ed una qualificazione in Coppa delle Coppe. Tanti saluti di una pronta risalita al Cesena cosi come a Parma Cremonese e Como.
Bene i nostri appuntamenti si concludono qui ma prima mi fa piacere ricordarvi che Foggia e Pescara si contenderanno il pass per il posto in Uefa nello spareggio che si giocherà al San Nicola di Bari. Vi saluto dandovi appuntamento alla prossima stagione e facendo i nostri migliori auguri alla Nazionale italiana che disputerà l’Europeo in Svezia.
SPAREGGIO PER UN POSTO UEFA - STADIO SAN NICOLA DI BARI
Amici sportivi ben ritrovati, è il vostro Franco Strippoli che vi parla. Siamo al San Nicola di Bari per commentare l’ultimo verdetto della stagione, Pescara e Foggia si affrontano per conquistare un posto nella prossima Coppa Uefa.
Partiamo subito dalle formazioni: il boemo Zeman schiera il solito 4-3-3 con Mancini tra i pali, Petrescu Codispoti e Matrecano sulla linea difensiva, Picasso, Shalimov e Barone al centro del campo ed i tre d’avanti Rambaudi, Signori e Baiano Galeone invece si schiera anche lui a zona, 4-3-3 con Savorani tra i pali, Camplone, Di Cara, Nobile e Righetti in difesa, centrocampo composto da Ferretti, Gelsi e Max Allegri, in attacco c’è un assenza pesante, quella di Edy Bivi, al suo posto Sorbello affiancato dal bomber Pagano e Massara.
Arbitra il signor Pierluigi Collina della sezione di Viareggio.
Ci si aspetta una partita abbastanza spettacolare ma entrambe le squadre partono con le marce basse inserite. Al 6’ minuto un rasoterra dal limite di Baiano incoccia il palo facendo urlare al gol i ventimila giunti dal capoluogo pugliese. Non succede altro fino alla mezz’ora quando Righetti impegna dalla distanza Mancini che ci mette i pugni rispedendo la minaccia al mittente. Al 33’ bella combinazione in ripartenza a campo aperto tra Signori-Baiano che strozza il tiro e la palla termina sul fondo senza causare pericoli. Al 38’ è il Pescara ad affacciarsi con prepotenza nella metà campo foggiana, ma si conclude sempre dal limite, stavolta è Massara il cecchino di turno ma la sfera è rimpallata in corner da Codispoti che ci mette una pezza. E’ difficile entrare in area palla al piede ed al 45’ è Max Allegri a provarci ma Mancini vola e scampa il pericoli.
Primo tempo che si conclude sullo 0-0
Secondo tempo che inizia con la fiammata del Pescara che al 48’ ci prova sull’asse Sorbello-Allegri, il numero dieci pupillo di Galeone è molto defilato, angola il rasoterra che scheggia il palo facendo venire un sussulto ai tifosi pescaresi. La fortuna non assiste al Foggia che al 53’ colpisce il secondo legno di giornata, bordata dal limite di Padalino e palo tremendo.
E’ un buon momento adesso per il Foggia, al 60’ è perfetta la sciabolata di Rambaudi ad innescare Baiano che calcia di prima intenzione ma Savorani con un super intervento si distende e sbarazza la sfera in corner. Nel momento migliore dei satanelli colpisce il Pescara, siamo al 67’ quando Sorbello si libera di Picasso e calcia, fatale una leggerissima deviazione del difensore con la sfera che cambia direzione e si infila alle spalle di Mancini, è apoteosi sugli spalti.
Il Foggia prova a reagire, Zeman butta dentro anche il russo Kolyvanov al posto di Picasso ed al 71’ è Barone a chiamare in causa un super Savorani che chiude ermeticamente la saracinesca. Sussulti non c’è ne sono, Righetti si agita e viene ammonito al 89’ mentre al 92’ in pieno recupero è clamorosa l’occasione fallita dal Foggia con Signori che inspiegabilmente fallisce il gol che avrebbe portato i rossoneri ai supplementari.
Al triplice fischio è storia, il Pescara per la sua prima volta entra con merito in Coppa Uefa dopo aver disputato una stagione pazzesca, merito anche di Mister Galeone che con le sue idee ha rivoluzionato il calcio, esce comunque tra gli applausi anche il Foggia che da neopromossa è arrivata a giocarsi uno spareggio dopo una cavalcata favolosa.
Bene con questo vi saluto, e vi do appuntamento per la prossima stagione.
