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Le natiche di ancilla cameriera Mi ispirano li versi che ora scrivo, e mentre giunge alfin la dolce sera, tastiera vo a pigiar poiché di penna privo.
Codeste chiappe dai profil montani Ed una consistenza di venti deretani Che per seder ci voglion sei divani Dalle bellezze eteree siam lontani.
Piuttosto carne bianca e un po’ molliccia Pensar mi fa a gravida giumenta E se poi fosse vestita di pelliccia, a grosso cinghialone con la menta!
E se lo solco poi non dividesse chiappe Di quello culo sì tanto notato Vestuto da mutanda con le frappe Sarebbe airbag di grande carro armato.
Pensate ora Messeri poi a quel vento Che da lo culo suo potrebbe adire Potrebbe dare un si tale tormento Che Ghibli del deserto fa sparire!
Ma in fondo sua bellezza è sì carnosa Che quando mano d’uom la può tastare Li sensi accende di passion bramosa E giace dopo amplesso li a fumare!
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