| Formazione coppa: Stella Rossa di Belgrado 1990 / 91 La Stella Rossa di Belgrado è la prima squadra jugoslava a vincere fla Coppa dei Campioni. Gli slavi approfittano del forfait del Milan, che si autoesclude lasciando il campo a Marsiglia nei quarti di finale per lo spegnimento di alcune luci dell'impianto di illuminazione dello stadio Velodrome, e hanno la meglio in finale proprio sui francesi. Nel periodo immediatamente precedente allo scoppio del conflitto etnico che flagellerà la Jugoslavia, la Stella Rossa, allenata da Ljupko Petrovic, si impone in Europa con una squadra ricca di giocatori talentuosi, tra i quali il "genio" Savicevic, Jugovic, Mihajlovic, il promettente Prosinecki, che però si perderà per strada, e Darko Pancev. Una splendida banda di solisti che il grande lavoro dell'allenatore è riuscito a plasmare fino a formare un gruppo ben assortito.
1 Stevan Stojanovic (c) 2 Miodrag Belodedici 3 Ilija Najdoski 4 Refik Šabanadžovic 5 Vladimir Jugovic 6 Slobodan Marovic 7 Siniša Mihajlovic 8 Dragiša Binic 9 Dejan Savicevic 10 Robert Prosinecki 11 Darko Pancev
Campionato Sampdoria 1990 / 1991 campione d'Italia FINALMENTE IL TRICOLORE Nessuno credeva realmente nella squadra di Boskov, alla vigilia della stagione 1990-91, soprattutto dopo il pessimo Mondiale del suo bomber principe. L'unica novità di rilievo, d'altronde, era costituita dall'arrivo del fuoriclasse ucraino Mikhailichenko, stella della Nazionale sovietica e della Dinamo Kiev. Ma a credere nel biondissimo centrocampista erano davvero in pochi, viste le magre raccolte dai suoi connazionali Zavarov e Alejnikov. Dal munifico Bologna, poi, era arrivato Ivano Bonetti, reduce da due ottime stagioni in rossoblu. In lotta per la testa della classifica fin dalla prima giornata, i blucerchiati, trascinati proprio da Vialli e da un superbo Mancini, non abbandonarono mai il gruppo delle grandi, che via via andò perdendo pezzi, come una fragile Juve targata Maifredi, che resse soltanto mezzo campionato. Solo verso il termine del girone di andata, proprio dopo la clamorosa affermazione ai danni dell'Inter, la Samp accusò una brusca flessione: due sconfitte consecutive, in casa col Torino e a Lecce, parvero confermare la cicalesca vocazione dei blucerchiati, belli ma mai capaci di accumulare punti facili per i tempi difficili. Campione d'inverno fu quindi l'Inter, con la Doria seconda a inseguire staccata di due lunghezze.E in anni di totale zona-mania. Boskov venne da più parti accusato di difensivismo e di obsoloscenza calcistica. Per nulla preoccupato, il volpone dei balcani rispondeva ai suoi detrattori: «Sarei pazzo se giocassi a zona, avendo in Vierchowod e Mannini i campioni del mondo della marcatura individuale». Sarebbe stato un estenuante testa a testa con l'Inter, che si sarebbe protratto fino all'indimenticabile domenica di San Siro, che annunciò l'imminente trionfo doriano. Fu un rotondo zero a due, con reti di Dossena e Vialli. Ma l'eroe della giornata fu Pagliuca, che parò un rigore all'infallibile Matthäus. Soltanto alla penultima giornata, dopo avere sonoramente schiaffeggiato il povero Lecce, potè avere inizio la festa, che vide un insospettabile Cerezo capofila dei goliardi blucerchiati.
1. Pagliuca 2. Mannini 3. Bonetti 4. Pari 5. Vierchowod 6. Pellegrini 7. Lombardo 8. Cerezo 9. Vialli 10. Mancini 11. Dossena All. Boskov
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