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| CITAZIONE (b.bozano @ 21/8/2010, 08:43) CITAZIONE (unopiùundici @ 20/8/2010, 09:37) Bella storia, .....da inserire in un futuro libro. Premesso che gioco con una squadra con queste basi, ma con scarsi risultati, potresti spiegare cosa danno in piu' queste famose basi, in termini di performance, di giocabilità? sarà una domanda stupida, ma molti novellini, sanno poco o nulla.... Grazie. Sono stabili sia nei colpi da vicino che da lontano, tutte uguali, accostano e alzano tutte alla stessa maniera, quindi se sbagli no è colpa delle basi... CITAZIONE (felsner @ 20/8/2010, 09:52) Sì, è una storia molto interessante davvero. Gioco da far pietà, non ho mai avuto basi del genere e appartengo alla categoria presepisti subbuteo. Per intenderci: da bimbo vedere le miniature schierate da ferme sul campo verde era una soddisfazione in sè, Adesso, da vecchio, scopro un sacco di bei racconti. Quindi, fammi capire: le basi dux originali erano semplici basi di portierini di quelli che si trovavano nei sacchetti di cellofàn, senza aggiunte e additivi ? Oh, dimenticavo: benvenuto. Grazie anche a te. Esatto, le dux originali erano semplici basi di portierini, senza aggiunte di nessun genere. Fu la casualità: la Waddington non progettava stampi per basi più 'performanti', per loro, essendo produttori di giocattoli senza velleità agonistiche ma solo commerciali; per la costruzione delle centinaia di stampi da cui uscirono milioni di basi, era sufficiente che le misure fossero quelle che avevano deciso e trascritto nei progetti degli stampi, la forma della base quindi, ( ad es. piatto spigoloso o arrotondato, angolo di curvatura della base, bordo più o meno spesso) non aveva nessuna importanza. Furono i giocatori, e in particolare Ghersi con la Dux a selezionarle per primo. Probabilmente dallo stampo con cui si fece la Dux vennero prodotte poche decine di migliaia di basi, una goccia nel mare dell' enorme numero di basi prodotte.... Altri stampi potevano avere caratteristiche simili, ma ognuno era diverso e unico. Per questo, già allora, sia per interessi economici dei giocatori che compravano e vendevano come adesso, sia per spirito di emulazione il nome dux era già 'inflazionato', anche per questo Ghersi decise di darle i colori del suo club, per poterla ulteriormente distinguerla dalle 'imitazioni'.... di allora. La ACM, che ha ereditato la Dux Bottini dal Subbuteo Club Genova, ha riprodotto lo stampo sacrificando alcune di queste basi per riprodurle in copia perfetta e permettere a tutti quegli agonisti che negli anni hanno sognato di possederne una autentica di poterla avere, anche se pure adesso i tentativi di imitazione sono molti, ma questo usando le funzioni di ricerca, probabilmente lo troverai già scritto . bella storia,davvero c'è materiale per altri libri..... qui sono le 16.52 di un venerdi pomeriggio un po cosi... domani si parte ... per il vecchio continente scusate l'OT bentornato umberto!!!!
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