Posts written by MarcoMcGuffin

view post Posted: 16/3/2024, 08:19     Universo McGuffin - Old Subbuteo Solitario...
qui si gioca da soli!
CITAZIONE (LORD FREDERIC Mc SUNER @ 9/3/2024, 11:02) 
Ecco il mio campo di Malta

:wub:

dal torneo dell'incoronata, giusto?

prossimo appuntamento in Lussemburgo:

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view post Posted: 9/3/2024, 10:09     Universo McGuffin - Old Subbuteo Solitario...
qui si gioca da soli!
Sliema Wanderers v Górnik Zabrze

Le gradinate non sono gremite, l’esordio dei Wanderers contro i campioni polacchi non attrae molti appassionati locali.

L’unico settore gremito è quello occupato dai militari di stanza sull’isola mediterranea con stappata la loro bottiglietta di Schweppes. Altri soldati britannici, che assumevano il chinino nell’allora British Raj, si erano assuefatti al caratteristico retrogusto del farmaco antimalarico.

La voce di Dione Venables, irradiata dalle frequenze della BFBS e dagli altoparlanti del fu Empire Stadium di Gżira, lascia alla puntina il suo mestiere di percorrere il solco sul vinile e riprodurre l’ultima hit in voga: « Mama Weer All Crazee Now » degli Slade.

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Erano più numerosi gli invasori sul rettangolo di gioco nel turbolento spareggio che ha deciso l’ultimo campionato maltese.
I Blues dello Sliema e i Greens del Floriana erano infatti appaiati a 26 punti al termine della stagione regolare e incollati allo 0-0 al termine dei tempi regolamentari, nonostante la sceneggiata con cui Ronnie Cocks aveva indotto l’espulsione di Charlie Galea.

Il 20° titolo era stato assicurato nei convulsi supplementari, nell’arco di quattro minuti, dallo stesso Cocks e da Ritchie Aquilina.
Solo una multa per i festanti sostenitori dei vincitori, condanne draconiane per i vinti: quattro anni di squalifica per il portiere Mario Cortis, che ha cercato di strozzare il presidente della MFA, e due anni per il tecnico Lolly Borg, che ha ammaccato, scagliandola a terra, la coppa per la seconda piazza.

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Nervi tesi anche la settimana passata, la faida con il Floriana è proseguita in Independence Cup, allorché Lawrence Borg ha reagito ad un’entrata scomposta di George Xuereb. Jimmy Briffa ha rincarato la dose con una gomitata prima che Ray accorresse in difesa del fratello…
Parapiglia e intervento della Pulizija ta' Malta, a piedi e a cavallo, per sedare la baruffa.
Quattro i cartellini rossi esibiti dal signor Tonio Briguglio (ai due terzini dello Sliema e ai fratelli Xuereb), tre i gol al passivo.

Non il miglior viatico per il debutto europeo considerando anche gli infortuni rimediati da Bonnett, Vassallo e Darmanin nella gara inaugurale con il Valletta.
Non il miglior viatico per il debutto europeo la rete subita in avvio: una bella intuizione di Alojzy Deja lancia Andrzej Szarmach che conta i rimbalzi del pallone prima di saettare alle spalle di Pearson.

Sono trascorsi solo sei minuti ed il giovane attaccante, al suo debutto ufficiale, ha già timbrato il cartellino.
Non quello del cantiere di Danzica dove lavorava mentre crivellava di colpi le porte di seconda divisione (15 in 21 gare nonostante l’assenza per la frattura di una clavicola) con la maglia dell’Arka Gdynia.
Il suo arrivo al Górnik ha sollevato un polverone, come ogni scatto sulla sabbia di Gżira, per l’intromissione del Legia che ha minacciato di coscriverlo in un sottomarino a Ustka e l’opposizione del suo vecchio club che ne ha richiesto la squalifica.

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Hanno un nuovo centravanti anche i padroni di casa.
Tarchiato e nerboruto Toninu Camilleri è arrivato dal locale United per la cifra, principesca alla latitudine delle isole Calipsee, di 800 lire maltesi.
Dovendo scontare tre turni di sospensione è anch’egli all’esordio. Non ha ancora toccato il suo primo pallone e i polacchi hanno già raddoppiato.

Una punizione nei pressi della bandierina spiove nel cuore dell’area: Włodek Lubański riesce a divincolarsi dalla guardia di Micallef e con un tocco elude l’intervento di difensori e portiere.

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0-3 contro il Floriana, 0-3 contro il Górnik Zabrze.

Tre come i lati percorsi dal pallone e da Hubert Skowronek per chiudere il triangolo con Szarmach.

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view post Posted: 2/3/2024, 10:18     LE VOSTRE REGOLE DEL SUBBUTEO SOLITARIO - Old Subbuteo Solitario...
qui si gioca da soli!
CITAZIONE (mantuamegenuit2 @ 1/3/2024, 01:25) 
Io i miei solo player li gioco sul mio stadio che ho chiamato il "Piccolo Danilo Martelli di Mantova", dove adatto le mie rievocazioni e derby. Il mio luogo di gioco è il garage dove però, una volta finito di giocare, ripongo l' asse contro il muro.
Ho inoltre una mia collezione di porte e palline che adatto alle annate e al tema del match che giocherò. Inoltre tra gli accessori, ho pure arbitri HW e LW con diversa tipologia di basi a seconda delle squadre che uso.
Infine ho figure da stadio come fotografi e polizia per rendere vivo il match. Inoltre, per i match internazionali, ho purevla banda dei carabinieri, quella britannica e guardie scozzesi con cornamusa. L' impianto dello stadio e compreso Inoltre di fari originali a colonna greca, anche se li uso di rado. Sotto le curve ho piazzato pure due altoparlanti collegati ad una vecchia autoradio a CD, per riprodurre i cori da stadio.
Regole: faccio uso prevalentemente di quelle old.
15 minuti per tempo.
Valuto il back talvolta sul tocco della miniatura, se il colpo è stato troppo deciso e di conseguenza se è il caso di passare ad una ammonizione e/o un' eventuale espulsione, se la miniatura persiste nell' arco della partita.
No lucido.

:clap:

molto interessanti anche gli accorgimenti di OldSubbuteo64, mi ci ritrovo anche come "filosofia". :up:

per chi possa essere interessato, tempo fa avevo fatto questo piccolo vademecum sulle mie varianti, in realtà molto poche e spesso determinate dal fatto che replico gare reali.
per il resto mi attengo in modo pedissequo al regolamento Old anche nella pulizia dei tocchi...

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anche io sono adepto e praticante della scuola garyshawisiana del "no lucido" :P
view post Posted: 1/3/2024, 15:48     Universo McGuffin - Old Subbuteo Solitario...
qui si gioca da soli!
grazie!

prossima gara da Malta: Sliema Wanderers contro Górnik Zabrze.
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view post Posted: 25/2/2024, 09:44     Universo McGuffin - Old Subbuteo Solitario...
qui si gioca da soli!
CITAZIONE (Gary Shaw @ 18/2/2024, 13:26) 
tutto favoloso come sempre. Vedo che la sostituzione del portiere cipriota è stata realmente effettuata nel match del 1972...

grazie Gary, la partita reale influenza il mio "replay" in alcuni aspetti: nelle sostituzioni, nelle espulsioni e nella riduzione ad un solo tocco per chi ha perso con almeno tre gol di scarto. ^_^

SSW Innsbruck v Dinamo Kiev

C'è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi d'antico *.

La Nationalliga austriaca è stata foriera di novità con gli anticipi “Pflichttermin galt” (ossia obbligati) del venerdì sera, con i cartellini policromi per ammonizioni ed espulsioni - hanno iniziato ad essere sventolati in primavera - e con l’ammissione dei filmati televisivi per comminare eventuali sanzioni disciplinari.

Non sono invece cambiati i padroni, con la riconferma sul più alto gradino del podio del connubio tirolese SSW, un “Frankenstein” vincente tra il Wacker di Innsbruck e la WSG di Wattens.

Nelle ultime giornate hanno distanziato di un punto i viennesi dell’Austria, sconfitti per 2-0 nello scontro diretto, e neutralizzato le velleità della VÖEST di Linz.

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Nelle ultime giornate sulla panchina non c’era già più lo scorbutico croato Otto Barić, dimessosi per le inconciliabili divergenze con i vertici societari, sobillati dagli spietati editoriali del Tiroler Tageszeitung.
A stringere la mano del governatore Eduard Wallnöfer, tra fiumi di birra e fuochi d’artificio sul monte Isel, è il suo assistente Richard Kirchler.

A sorpresa le redini dei campioni austriaci sono poi state assegnate al carneade Egon Herlan, collaboratore al Monaco 1860.
Il tedesco è stato investito del ruolo di “technischer Direktor” in quanto sprovvisto di una licenza dell’ÖFB per allenare. Parere condiviso dai suoi stessi giocatori dopo le deludenti prestazioni in Intertoto e un cervellotico schieramento 4-2-4.

« Trainer Herlan warf das Handtuch ».
Il titolo del Tiroler Tageszeitung è eloquente, dopo sole quattro gare ufficiali, ha gettato la spugna e, nottetempo, levato le tende.
C'è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi d'antico: dal ginnasio Brežice di Lubiana è tornato il “Professor” Branko Elsner, il demiurgo dei loro primi successi.

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Sin dalle prime battute si comprende che, per raddrizzare la situazione, il tempo a sua disposizione è stato poco. Soprattutto contro una Потёмкин come la Dinamo.

Le morte foglie che precipitano davanti alla porta di Koncilia creano scompiglio: Puzach si fionda su pallone vagante e il portiere deve tuffarsi per sventare ma, quando è Vladimir Muntyan a calciare in mischia, la traiettoria alzata da uno stinco di Gombasch non gli lascia scampo.

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L’esterno ucraino stantuffa sulle dure zolle della fascia destra e, giunto alle soglie dell’area di rigore, smarca la testa bionda di Viktor Kolotov.

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Se Muntyan spinge, non sono da meno altre ali sospese.

Kurt Jara ha lo spunto per sorpassare il suo marcatore e un mancino per fulminare: Rudakov riesce ad inchiodare la sfera a terra ad un palmo dal palo.
Oleg Blokhin, sull’altro versante, brucia nello scatto il terzino Kriess e serve Anatoliy Puzach che infila tra le gambe del frastornato Koncilia.

La disfatta, già prima del termine della frazione, assume le proporzioni della battaglia di Galizia del 1914, allorché le armate austro-ungariche furono sbaragliate dalle truppe russe, penetrate fino a Leopoli.

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Serata storta per Jara che ondeggia, pencola, urta, sbalza, risale coi suoi dribbling ma incoccia nel montante.
Sul rimbalzo si avventa Hattenberg: con astuzia e mestiere Viktor Matvienko usa l’anca per sbilanciarlo.

Serata di grazia per Muntyan, due passi ed esplode il suo collo piede dalla distanza.
Sul rimbalzo s’inalza; e ruba il filo dalla mano di Friedl Koncilia, come un fiore che fugga su lo stelo esile, e vada a rifiorir lontano.

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Co’ bei capelli a onda, Valeriy Borzov, ucraino di Sambir, ha volato nei cento metri della seconda corsia della pista dello stadio olimpico di Monaco.
Co’ bei capelli a onda, Oleg Blokhin, ucraino di Kiev, figlio di Yekaterina, una pentatleta, e di Vladimir, un velocista, ha volato sulla corsia di sinistra dello stadio Tivoli prima di servire il suo capitano.

Placido e soletto, Kolotov firma la cinquina.

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* L’aquilone di Giovanni Pascoli.
view post Posted: 18/2/2024, 10:02     Universo McGuffin - Old Subbuteo Solitario...
qui si gioca da soli!
grazie a tutti!

CITAZIONE (barbanonno @ 17/2/2024, 23:18) 
CITAZIONE (red barchetta @ 17/2/2024, 14:33) 
non ho parole..per me questo è veramente il miglior modo o di sicuro uno dei modi migliori di celebrare il SUBBUTEO

:old:

il Waterford qui era il Ruch dell'Anno della Stella con il tuo inserto! :wub:

prossimo appuntamento con il SpG Swarovski Wattens di Innsbruck che ospiterà la Dinamo di Kiev.
view post Posted: 17/2/2024, 12:00     Universo McGuffin - Old Subbuteo Solitario...
qui si gioca da soli!
Waterford v Omonia

One of the nicest things about qualifying for the European Cup is the manner opportunity is presented to make new friends among the world wide fraternity of soccer.

L’ecumenico incipit del programma della gara odierna, il programma e la gara stessa sono possibili per quanto successo in undici minuti, qualche mese or sono, al Flower Lodge di Cork.
I quasi trentamila tifosi degli Hibs stanno già festeggiando: stanno conducendo per 2-0 e stanno acciuffando lo spareggio per il titolo.

Dave Wigginton e Miah Dennehy toreano gli ospiti, melinano davanti a Thomas come il gatto satollo con la sua preda esanime.
Quelli del Waterford sono ridotti a soli dieci uomini, conteggiando anche Vinny Maguire, semovente con i una cartilagine del ginocchio in brandelli, ma Alfie Hale ammonisce Dave Bacuzzi: « you could regret that ».

Sul ribaltamento di fronte, con un velo, depista il capitano avversario e pavimenta la strada che consente a Carl Humphries di accorciare le distanze.

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Due minuti ed Hale si volta fulmineo spostando il pallone con il tallone, Bacuzzi lo falcia, Johnny Matthews realizza con freddezza il calcio di rigore.
Tre minuti e John O’Neill si accinge a battere una punizione dalla fascia dalla destra, vorrebbe scagliarlo fuori dallo stadio per guadagnare tempo prezioso ma poi lo alza nel cuore dell’area: Hale stacca più in alto di tutti!

La prima sfida europea al campo di Old Tramore Road - in precedenza si era sempre traslocato a Dublino - è possibile solo grazie a quell’incredibile “back-from-the-dead title triumph”.

Tonight we warmly welcome the players and officials of Omonia to Kilcohan Park. This club from faraway Nicosia is the first Continental side, if such they can be termed, to play in Waterford in the European Cup. We look forward to meeting them in competition, and we know they are assured of a great reception from our followers.

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Il benvenuto non implica un trattamento con i guanti al fischio di René Vigliani, figlio di immigrati italiani ad Arles.
La fisicità soverchiante degli irlandesi prevale ad ogni contatto.

Il centravanti Humphries può vantare una formazione all’Academy of Football di Upton Park ma, quando mulina la sua gamba, più che il cuoio scarpa il ginocchio di Kostas Adamou.
Il portiere, malconcio, è costretto ad abbandonare il campo.

L’unica tregua all’asfissiante pressione è concessa nel finale di tempo: Sotiris Kaïafas crea dei grattacapi a Tommy “Mac” McConville, il migliore stopper della League of Ireland, arrivato in treno da Dundalk qualche ora prima della partita.
La squadra della sua città è in difficoltà finanziaria e ha dovuto tagliare i contratti professionali: il suo prevede ora ben 100 sterline a settimana più i biglietti ferroviari per le trasferte al sud dell’isola di smeraldo.

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Il punteggio si sblocca al rientro dagli spogliatoi.
I ciprioti confortati dagli ultimi sviluppi lasciano incustodita la propria area, altrimenti affollata e presa d’assalto come il bancone del Blue Haven in O’Connell Street.

Morrissey alza un campanile su cui si avventa nuovamente Humphries.
La stoccata è questa volta secca e precisa, si insacca a millimetri dal montante.

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Il punteggio si fissa all’ora di gioco.
Alfie Hale, che condivide la guida tattica con Shay Brennan, dopo un cenno d’intesa con l’ex terzino del Manchester United, ha avanzato la sua posizione in prima linea.

Può così sfruttare il lavoro logorante sulle due fasce di Paddy Shortt, rinforzo dal Limerick sulla destra, e di Johnny Matthews, spina nel fianco sinistro.

È quest’ultimo, col ciuffo impomatato e fresco della rituale tonsura di Mr McCabe, a propiziare il raddoppio, sbarazzandosi di Konstantinou, convergendo e facendo filtrare il pallone al limite per il suo capitano.
Hale irrompe e lo sbatte alle spalle di Eleftheriadis.

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view post Posted: 7/2/2024, 22:24     Universo McGuffin - Old Subbuteo Solitario...
qui si gioca da soli!
grazie a Frederic e Gary!
ecco il programma della prossima gara...

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view post Posted: 3/2/2024, 10:29     Universo McGuffin - Old Subbuteo Solitario...
qui si gioca da soli!
CITAZIONE (carx67 @ 28/1/2024, 09:40) 
Grazie Marco, ricordo una foto a colori grande...ma forse mi confondo, sono passati solo 50 anni :sob:

:rolleyes:

appena riesco cerco altre foto!

Galatasaray v Bayern Monaco

Le signore ingioiellate di Yeniköy scendono dalle Mercedes dopo aver trascorso la giornata nelle loro yalı affacciate sul Bosforo.
Gli impiegati con i gomiti sgualciti delle giacchette dagli autobus e, i più fortunati, dalle loro 124 Murat (prodotte dalla TOFAŞ, la succursale della FIAT a Bursa), costate una vita di sacrifici timbrando i cartellini negli uffici sull’arteria che collega la vicina piazza Taksim alla torre di Galata.
I venditori ambulanti di pesche e frutta secca, con i volti imbruniti e aggrinziti dal sole, hanno finito di spingere i loro carretti - nulla più che casse di legno con tre ruote da bicicletta.

Fendendo le lusinghe di ormai introvabili biglietti dei bagarini e quelle di bevande rinfrescanti dei ragazzini con le schiene piegate dalle cartelle di latta, tutte le variegate anime Cimbom si dirigono verso lo stadio intitolato al loro fondatore e primo presidente Ali Sami.
Colui che, nel 1934, quando la legge impose ad ogni cittadino turco di scegliersi un cognome, preferì Yen, ossia “Vinci!”, a Frashëri, quello di suo padre dal villaggio albanese da cui provenivano.

Stasera, agli ordini del veneziano Aurelio Angonese, è in programma Galatasaray - Bayern di Monaco.

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Dopo aver archiviato la prima pratica stagionale contro la PPT, la squadra dei postelegrafonici di Ankara, con un risultato arrotondato nel finale dalle reti di Gökmen Özdenak (autore di una doppietta) e di Uğur Köken, il britannico Brian Birch ha preparato meticolosamente la gara contro una fuoriserie innervata da cinque campioni d’Europa ma presumibilmente ancora in rodaggio.
La Bundesliga - a causa delle olimpiadi - inizierà soltanto il prossimo sabato.

Oltre alla preparazione fisica e tattica, ha somministrato ai suoi atleti una doppia razione delle polverine proteiche che si fa recapitare dal Regno Unito.
La pratica, assai discussa, ha sollevato polemiche e financo interpellanze di parlamentari tifosi di Fenerbahçe e Beşiktaş.

Come sempre scettico il barbuto Çizgi Metin Kurt, ossia “Metin l’estremo”, perché corre sulla fascia e perché marxista: « Mister, non è che questi intrugli ci causeranno dei malanni? ». Come sempre lapidario Birch: « Se ti preoccupano gli amminoacidi, vai a fare l’operaio o a vendere le pesche! ».

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Guida una fiammante Mercedes 350 SL anche Gerhard Müller, detto Gerd.
La targa WOR-M 99 è quella del tragitto dalla cittadina bavarese di Wolfratshausen, dove con Uschi ha costruito il suo nido per crescere la piccola Nicole, a Monaco e della frequenza del suo numero di maglia nel tabellino dei marcatori.

Il suo contachilometri ha superato ogni record: nell’ultima Bundesliga sono stati quaranta i suoi centri in 34 presenze.
Ora può calzare un paio di scarpe dorate: dopo la Goldene Schuh del 1970 riceverà anche quella del 1972.

Si è presentato agli allenamenti baffuto e paffuto, ha ciondolato per un intero primo tempo privo di emozioni.
Gli sono bastati due passi, dopo aver addomesticato un improvviso cambio di gioco di Willi Hoffmann, per bruciare Tarik Küpoğlu e fulminare Yasin Özdenak sul primo palo.

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I turchi rientrano dagli spogliatoi schiumando rabbia.
Costruiscono anche una nitida occasione sull’asse tra Oğuz e Kurt, che scalda i guantoni di Maier, e non lesinano le legnate.
Beckenbauer le schiva con la consueta eleganza, Müller rimbalzando sui corpi degli avversari come un autoscontro con il paraurti di gomma alla sagra di Nördlingen.

S’infila così, facendosi largo tra Muzaffer Sipahi e Tuncay Temeller, e poi sentenzia davanti al portiere.

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Più della pozione magica del druido Birch è il vistoso calo di condizione del Bayern a caratterizzare l’ultimo quarto d’ora.

Lo scatenato Metin Kurt imperversa su una fascia destra dove la sapienza e sagacia di un altro maoista, Paul Breitner, è annebbiata dall’acido lattico.
Maier ha un riflesso felino su un colpo ravvicinato, deve arrendersi su una staffilata da fuori area.

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Sull’altro versante, dopo l’ingresso di Ahmet Akkuş, si alternano e sovrappongono due ali mancine dal mar di Marmara.
Il veterano Uğur Köken, il “Bobby Charlton turco”, foraggia Mehmet Oğuz che con una parabola velenosa completa la rimonta.

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In visibilio l’intero Ali Sami Yen.
Dai palchi della tribuna Numaralı dove siedono le signore ingioiellate di Yeniköy, agli impiegati con i gomiti sgualciti delle giacchette nelle gradinate del Kapalı, ai venditori ambulanti di pesche e frutta secca nei settori popolari delle due curve.

Le luci si potrebbero spegnere per un lungo periodo su questo catino: urgono opere di ammodernamento e, ad inizio stagione, il terreno brullo è già minato dalle buche.

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view post Posted: 28/1/2024, 09:07     Universo McGuffin - Old Subbuteo Solitario...
qui si gioca da soli!
ancora grazie a tutti!

CITAZIONE (carx67 @ 27/1/2024, 11:28) 
Siiii, ricordo come se fosse ora quella foto!!!!
Ci dovrebbe essere anche una di Tomaszewski altrettanto meravigliosa...ti prego me la cerchi? :wub:

ricordi qualcosa di più specifico?
queste sono della gara contro gli azzurri, nelle prime pagine c'è un primo piano scattato a Wembley nelle qualificazioni.

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CITAZIONE (carx67 @ 27/1/2024, 11:28) 
CITAZIONE (MarcoMcGuffin @ 27/1/2024, 09:02) 
ne approfitto per chiedere a Carlo il permesso di usare le sue bellissime miniature (LINK) nelle grafiche dei mondiali tedeschi che qui spero di farvi vedere tra qualche anno... :fsh:

ma scherzi!?! fai tutto quello che vuoi con qualsiasi delle mie foto, sarà solo un onore...hai carta bianca!

:wub:

questo il prossimo appuntamento:
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view post Posted: 27/1/2024, 09:17     Universo McGuffin - Old Subbuteo Solitario...
qui si gioca da soli!
CSKA Sofia v Panathinaikos

Atene.
Dopo la semifinale raggiunta nel 1971 il calcio greco ha capito di poter essere competitivo ai massimi livelli, iniettando dracme per assoldare ed attrarre grandi allenatori e grandi assi.
Per farlo al timone del Panathīnaïkos Athlītikos Omilos, la società atletica di tutti gli ateniesi, c’è un nuovo presidente, Michail Kitsios, spalleggiato dai vertici del potere politico ed economico e dalle loro donne.

Despina, consorte di Geōrgios Papadopoulos, è la prima tifosa. Il capo della Giunta militare cerca di raggranellare consensi nei ceti bassi con un’immagine popolana, anche cavalcandone le passioni più viscerali, la religiosità ed il pallone.
Elisa Karadontis in Goulandris, avendo impalmato “Basil”, raffinato rampollo dell’opulenta famiglia di armatori della Orion (tradizionalmente legata alle sorti dell’Olympiacos), vorrebbe incastonare nella sua sconfinata collezione di arte moderna, tra il Nudo con le braccia alzate di Picasso e la Raccolta delle olive di Van Gogh, una coppa.

Alla vigilia Puskás e i giocatori sono stati ospiti sul loro panfilo, ormeggiato al largo del Pireo.
Tra gli incentivi anche la promessa di un bacio, al rientro dal certo successo per la « superiorità della gioventù ellenica su quella bulgara », dalla già reginetta di bellezza e come loro semifinalista - a Miss Universo - Zoe Laskari.

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Sparta, ovvero Sofia.
Dalle pregiate assi di teak marino alla caserma dove l’ufficiale in servizio Manol Manolov ha radunato le sue truppe dopo la soddisfacente trasferta a Varna nel quarto turno di un campionato vinto per il secondo anno consecutivo al termine di una stagione perfetta in patria, impreziosita anche dalla Coppa dell’Esercito Sovietico (3-0 ai malcapitati concittadini dello Slavia in finale).

In Europa si sono spinti fino ai quarti, fermati dai campioni uscenti del Feijenoord (come i loro avversari odierni due anni or sono), dopo aver mietuto una vittima illustre quale il Benfica di Eusébio.

L’allenatore del CSKA ha inculcato nei suoi atleti, veterani di molte battaglie, lo stesso precetto che guidava ogni soldato spartano: « torna con lo scudo o sopra di esso ».
Sebbene la lettera lamba che lo fregiava ed il nome della città del Peloponneso sinistramente richiamino ai loro acerrimi rivali del Levski-Spartak…

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Il primo tempo è assai equilibrato, sono soltanto due le azioni degne di nota e da ciascuna scaturisce una marcatura.

Al quarto d’ora, correndo con le sue lunghe leve, Antonis Antoniadis sembra litigare col pallone.
Ad ogni rimbalzo pare perderne il possesso: un avambraccio galeotto evita che Gaganelov glielo soffi e concede alla Scarpa d’Argento (39 centri in 34 gare nella scorsa Alpha Ethniki) la possibilità di calciare.

La battuta è secca quanto precisa. Non lascia scampo a Yordanov.

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La risposta dei Červenite, i rossi, arriva una decina di minuti dopo.

Gran parte del merito è di “Paro” Nikodimov che combina in velocità con Marashliev, esule della Tracia, abile con la punta del piede a precedere le mani di Konstantinou, schierato per l’indisponibilità del titolare Ikonomopoulos come nelle semifinali contro gli olandesi.

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La partita scorre su binari lenti e accidentati, come gli sferraglianti tram nel centro cittadino, sotto i mattoni rossi della moschea e del minareto di Banja Baši.

Gli unici a segnalarsi, con iniziative individuali dalle retrovie, sono Dimităr Penev, il libero e capitano dei bulgari, e Kostas Eleftherakis, che si danna perlustrando ogni zolla del campo alla ricerca di palloni che poi porta agli attaccanti con instancabili progressioni.

Lo chiamano “το ελάφι”, il cervo. Calzante con la sua inclinazione al sacrificio nel mito di Ifigenia.
Pare che l’ineffabile tenente colonnello Aslanidis, plenipotenziario dello sport greco, abbia rimandato al mittente un’offerta di 35 milioni di dracme giunta dal Real Madrid.

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A scuotere lo stallo sono un mago e una strega provenienti dal Sud America.

Il “μάγος” (il mago) è Edemil Araquem de Melo, tesserato come Araken Demelos, con il sotterfugio di farlo passare per un espatriato.
Si tratta del primo giocatore straniero nella storia del Panathinaikos e, domenica prossima, sarà il primo brasiliano nel campionato greco. In verità usa la potenza più che gli incantesimi: guadagna un calcio d’angolo con una bordata da fuori.

“La bruja” (la strega) è Juan Ramón Verón, la talentuosa ala mancina dell’Estudiantes de La Plata.
Ha passato la prima ora di gioco, calpestandosi i piedi con Domazos e litigandosi l’attenzione dei compagni cui reclama il pallone con plateali gesti delle braccia.

Il primo cenno d’intesa tra i due è peraltro assai promettente: corner liftato di “Mimīs”, incornata di testa dell’argentino.

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Il duetto si ripete in contropiede, invertendosi i ruoli: Verón ispira e il brevilineo fantasista ateniese arriva alla conclusione mancando abbondantemente i pali e spedendo il pallone nella tribuna occupata dalle migliaia di sostenitori arrivati dalla Grecia. Hanno passato il confine meridionale e bivaccato accampandosi nel Parco della Libertà tra lo stupore dei cittadini e l’imbarazzo di Ivan Panev, il sindaco di Sofia.

Lo stupore del pubblico di casa aumenta quando Manolov, in svantaggio, attua una mossa di contenimento: entra Plamen Yankov con il precipuo incarico di francobollare Domazos, esce un abulico Petar Zhekov, il più prolifico cannoniere nelle fila bulgare.

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La scelta di “Simoliyata” si rivela azzeccata.
Senza un catalizzatore centrale, le manovre si allargano sulle due fasce consentendo a Denev e ad Atanasov di essere più minacciosi.

Quest’ultimo arriva al limite dell’area e con un rasoterra angolato ristabilisce la definitiva parità.

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view post Posted: 27/1/2024, 09:02     Universo McGuffin - Old Subbuteo Solitario...
qui si gioca da soli!
grazie ancora a tutti per le vostre risposte e i vostri ricordi!

CITAZIONE (pickett @ 21/1/2024, 15:36)
CITAZIONE (carx67 @ 21/1/2024, 13:29) 
Oh Dio quei due libri azzurri sulla World Cup 74! li aveva mio cugino perchè glieli aveva regalati mio zio, l'arbitro Menegali :wub:
Fotografie meravigliose, il mio primo approccio ai mondiali di Calcio...GRAZIE MARCO!!!

CITAZIONE
prossima gara in ПРОГРАМА da Sofia:

PROGRAMA...amo quando le parole in cirillico hanno il corrispettivo comprensibile!

Anch'io avevo letto i due libri sui mondiali del 74,me li aveva prestati uno zio che si recava spesso in Germania per lavoro.Ricordo una bellissima foto di Mazzola,e una di Breitner,di cui ancora ricordo la didascalia,dopo quasi 50 anni:"Quando Breitner tira,i portieri tremano".

li ho trovati su eBay per pochi euro.
ho anche trovato la foto citata da Pickett:

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ne approfitto per chiedere a Carlo il permesso di usare le sue bellissime miniature (LINK) nelle grafiche dei mondiali tedeschi che qui spero di farvi vedere tra qualche anno... :fsh:
view post Posted: 21/1/2024, 11:15     Universo McGuffin - Old Subbuteo Solitario...
qui si gioca da soli!
ancora grazie!

CITAZIONE (Jeanni @ 20/1/2024, 11:06)
Avrei una quantità di domande sul come componi il contesto, sulla documentazione ed altro ma sono più contento di godere dello spettacolo come farebbe un bambino

non avere remore, accetto anche suggerimenti e dritte!

la ricerca per me fa parte del gioco, inizio dai siti web o dalle fonti che ho in casa, libri sportivi e non... questo un esempio (così approfitto anche per un pubblico ringraziamento a Michele "red barchetta" che mi ha omaggiato quelli indicati dalle frecce :wub: ).

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poi alcune cose sono "romanzate"

CITAZIONE (Gary Shaw @ 21/1/2024, 02:09)
tutto questo ben di Dio invoglia a giocare,,,,purtroppo nel mio caso rimane solo la voglia. Che angoscia non avere piu' il mio tavolo a disposizione....

:((:

così mi fai sentire anche in colpa... ^_^
p.s. potrei essere a Torino per lavoro nel prossimo periodo, in caso ti avviso...

prossima gara in ПРОГРАМА da Sofia:

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view post Posted: 20/1/2024, 09:57     Universo McGuffin - Old Subbuteo Solitario...
qui si gioca da soli!
Independiente v Ajax

Settembre nero.
Nella notte un commando di terroristi palestinesi, armati di kalashnikov e bombe a mano, ha fatto irruzione nella palazzina che ospita gli atleti israeliani all’interno del villaggio olimpico di Monaco di Baviera.

Dopo lunghe ore di trattative, il trasferimento in elicottero all’aeroporto e lo scontro a fuoco con le disorganizzate forze dell’ordine bavaresi, il bilancio è tragico. Diciassette le vittime: gli undici ostaggi componenti della delegazione israeliana (tra atleti, allenatori e giudici), un poliziotto tedesco e cinque degli otto fedayyin (tre sono stati arrestati).

Secondo la vulgata nell’antichità classica la ἐκεχερία, la tregua olimpica, sedava i conflitti e fermava le guerre. Non era vero allora, non lo è oggigiorno.
Così come il sangue non ferma i giochi, che sono ripresi dopo una cerimonia di commemorazione, e non ferma l’inizio della stagione calcistica internazionale dall’altra parte dell’Atlantico.

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Per una volta non è la ribollente passione degli hinchas locali a determinare un inusitato spiegamento di mezzi militari attorno ed all’interno della Doble Visera.
La notizia del rapimento di Juan Van der Panne, il presidente di origine olandese della filiale argentina della Philips, aveva già suggerito di blindare ogni spostamento e pernottamento dell’Ajax.

I campioni d’Europa, notoriamente legati alla comunità ebraica di Amsterdam, all’ingresso in campo hanno listato a lutto le loro candide casacche con un nastro nero sul bicipite sinistro.
In un clima surreale raggiungono il cerchio di centrocampo fendendo i soldati con elmetti e mitra spianati e dribblando le hostess della Coca-Cola con le loro gonnelline rosse.

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Sono spiazzati da un periplo di dodicimila chilometri e diciassette ore di volo con un ultimo scalo a Capo Verde in cui si sono allenati a piedi nudi sull’asfalto incandescente della pista.
Sono storditi dalle immagini rilanciate dai teleschermi, dalle difficili telefonate coi familiari in apprensione in patria e dai sonniferi assunti per attutire la caciara inscenata con “bombo y platillo” sotto alle finestre del loro albergo.

Quando al primo spunto Keizer viene falciato brutalmente da Ricardo Pavoni, che gli aveva cordialmente stretto la mano pochi attimi prima, capiscono che la minaccia più concreta sarà, per i prossimi novanta minuti, quella ai loro stinchi.
Lui e Cruijff combinano come acrobati sui trapezi, liberandosi in fretta del cuoio e schivando le randellate con dei volteggi.

I campeones de America sanno anche trattare il pallone.
Sontuosa la carezza con cui “El Pato” Pastoriza lo scodella sopra il corpo di Stuy ed apre le marcature.

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Ai calcagni di Cruijff è assegnato Dante Mircoli da Ladispoli, un “Tano” che si fa apprezzare, senza fronzoli sia quando deve offendere sia quando deve sacrificarsi.

Il fuoriclasse lo brucia con la punta del piede, sorprendendo anche il non irreprensibile Pepé Santoro, prima che un treno merci lo investa a tutta velocità.
“Il Bambino” non ha frenato la sua corsa e, dopo un parapiglia, il cartellino sventolato da Bakhramov è soltanto giallo: ad abbandonare malconcio il campo con un livido sulla coscia e una caviglia gonfia è l’olandese.

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Anche il placido Kovács ha perso le staffe con la terna sovietica mentre il suo vice, Bobby Haarms, si è polemicamente allontanato dalla panchina su cui ha preso posto Cruijff, fumantino anche per la condensa del sudore e per la sigaretta che si è nervosamente acceso.

Dal punto di vista psicologico, peraltro, la prodezza di quello che a Betondorp era semplicemente “Jopie” e la sua prematura uscita dalla tenzone, stimola la grinta dei compagni.

Krol e Neeskens alzano i giri del motore.
È quest’ultimo ad ammutolire il pubblico di Avellaneda a qualche minuto dall’intervallo con una poderosa sgroppata favorita dallo scippo con cui Gerrie Mühren ha recuperato palla in pressione.

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La finale assume i contorni di una lectio magistralis del totaalvoetbal degli uomini di Ștefan Kovács. Trasmissione fluida, interscambio delle posizioni a disorientare chi deve inseguirli e una costante aggressione al portatore di palla avversario.

Ancor più rimarchevole per l’assenza della loro stella più fulgida.
Ne fa le veci il secondo dei fratelli Mühren, progenie che in quel di Volendam eccelle nel tirare calci a un pallone con il mancino e a strimpellare le corde di una chitarra (il minore Jan gioca nel locale RKVS e l’omonimo Arnold, loro cugino, è il bassista dei The Cats).

Ruud Krol abbacina sulla corsia di sinistra; Arnold Mühren aggancia il traversone, abbacchia il “Perico” Raimondo con una veronica e rischia di abbattere la traversa contro cui picchia il pallone prima di insaccarsi.

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È sua anche la prodezza con cui semina sulla linea di gesso Carlos Bulla - gettato nella mischia da Dellacha nel disperato tentativo di aumentare il peso offensivo dei diablos rojos - e poi centra a occhi chiusi per Gerrie come nelle tante partitelle giocate dietro casa, lungo l’argine del canale sulla strada che nel frattempo è stata intitolata a loro nonno, apprezzato educatore.

Letale il piatto rasoterra nell’angolo più lontano: due Johan più due Mühren fa quattro a uno.

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Questo il programma delle prossime partite:

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view post Posted: 19/1/2024, 16:23     Universo McGuffin - Old Subbuteo Solitario...
qui si gioca da soli!
ancora grazie per i vostri commenti.

il prologo alla nuova stagione sarà l'Intercontinentale tra Independiente e Ajax.
Cruijff inganna l'attesa con una cicca...

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a presto!
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