PAL utcai FC – La squadra de “I ragazzi della Via Pál”, Quel sogno ad occhi aperti e senza tempo di un dodicenne degli anni ’70…

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view post Posted on 17/8/2013, 00:00
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“Il vento viene dal campo… viene dal NOSTRO campo..."
___________________________________________ Ernő Nemecsek

Premessa

Non ho mai postato una squadra, perché non mi sono mai sentito all’altezza di figurare nelle sezioni dei pittori di questo forum, e mai lo sarò.
Stavolta però faccio un’eccezione, unica e per un’occasione speciale, promettendo di non imbrattare più con le mie realizzazioni “stile kent dei poveri” quest’ area riservata a chi la merita.
Ma prima delle foto vi chiedo un po’ di pazienza: questa mia scelta ha un perché…o forse più di uno.


1978 – Primavera (il contesto)

Il 1977-78 fu l’anno scolastico della mia 1^ media.
I miei compagni di classe ed io eravamo forse ancora troppo piccoli per comprendere totalmente l’importanza, la gravità e la portata degli eventi che stavano accadendo nel nostro Paese, soprattutto a Roma, la nostra città.

Anche in un quartiere periferico come il nostro quelli erano giorni di sirene spiegate, auto della polizia che sfrecciavano per le vie, manifestazioni e disordini, edizioni straordinarie dei telegiornali, volti preoccupati degli adulti, genitori ed insegnanti: queste cose davano a quel periodo della nostra vita che avrebbe dovuto essere (ed era) spensierato, un senso di disagio indefinibile e di ansia fanciullesca, perchè senza rendercene conto stavamo attraversando la pagina più buia della storia contemporanea del nostro Paese nel dopoguerra…

Come tutti i bambini però avevamo inconsapevolmente le nostre difese immaginarie e reali, tenui e forti allo stesso tempo, per tenere lontani da noi i brutti fatti di quella triste primavera.
Si, perché avevamo cose ben più “importanti” a cui pensare noi della 1^ H – Scuola Media Statale CECILIO SECONDO di Roma: giocare a pallone, scambiare le figurine dei Calciatori e sognare il Subbuteo, che ormai io ed altri 5 o 6 compagni di scuola, rinunciando a qualsiasi altra cosa, eravamo fermamente decisi a farci regalare per quel Natale 1978 rompendo sistematicamente le scatole ai nostri genitori ogni santo giorno che il Padreterno mandava in Terra.

Ma soprattutto avevamo una grande fortuna: potevamo ancora giocare liberamente a pallone in uno spazio di terra del nostro quartiere che era riuscito a resistere al cemento, l’unica area di sterrato sopravvissuta e soffocata tra palazzi di 8 piani che qualche adulto volenteroso, sicuramente padre di famiglia, aveva deciso di dotare di 2 porte semi-vere costruite con tubi saldati a formare pali e traverse per la gioia dei ragazzini del quartiere.

Quello spazio non ancora edificato era la nostra valvola di sfogo, dove rincorrere un pallone a perdifiato in fuga dai compiti di scuola e dai casini che in quel periodo combinavano ”i grandi”, raccontati con gravità alla televisione: lo chiamavano “Il Triangolo”, per via della forma curiosa che aveva, stretto come era tra due strade convergenti.

In questo contesto un giorno a scuola la prof di Italiano ci fece leggere un brano del libro di antologia, tratto da un romanzo universalmente considerato un classico della letteratura per ragazzi, scritto da un autore ungherese.
Un brano toccante che parlava di un bambino dalla salute cagionevole, ma coraggioso, di nome Ernő Nemcseck … e di un gruppo di ragazzini che si litigavano il possesso di un terreno, l’unico disponibile in mezzo al cemento del loro quartiere di periferia per poter giocare “al giuoco della palla”.

Folgorato, rivedevo in quel racconto di inizio ‘900 la stessa realtà ludica da me condivisa con i miei compagni di classe e, neanche a farlo apposta, qualche anno più tardi la sorte toccata al nostro spazio di gioco “triangolare” fu la stessa riservata al campo dei protagonisti del romanzo.

Quel giorno, tornato a casa, raccontai a mia madre di questo libro e le chiesi se prima o poi avesse potuto comprarmelo, magari come lettura per le prossime vacanze estive.
Fu così che i miei genitori me lo regalarono qualche mese più tardi, in un giorno d’estate, per il mio 12° compleanno: ad oggi, per me resta uno dei regali più belli mai ricevuti… e dopo 35 anni quel momento voglio ricordarlo così.


Il libro

I ragazzini protagonisti del romanzo di Ferenc Molnar, I ragazzi della Via Pál , scritto nel 1906 ed ambientato nella periferia di Budapest, sono compagni di scuola che si ritrovano a giocare nell’ampia area polverosa e recintata di una vecchia segheria, uno spazio che però sono costretti a difendere dalle mire prepotenti di una “banda” rivale.
Il loro capo è Boka, il più maturo, pacato ed equilibrato del gruppo.

Qui termina la “finzione reale” del libro e filtrato nel finale dalla lente del tempo, torna (e in un certo modo si “materializza”) quel sogno ad occhi aperti di un dodicenne degli anni ’70 appassionato di Football, Subbuteo e Classici per Ragazzi.


Il sogno ad occhi aperti (…ambientato un anno prima dei fatti narrati nel libro)

Nell’estate del 1905, terminata la scuola, i Ragazzi della Via Pál decidono di formare una squadra per iscriversi ad un torneo di quartiere, aperto a squadre di calcio della loro fascia d’ età.

Il loro allenatore è il professore di educazione fisica della scuola che frequentano, scrittore per diletto, con un sogno nel cassetto: pubblicare un romanzo per ragazzi…prima o poi.

Il nome della squadra viene stabilito in un attimo e all’unanimità: semplicemente PAL utcai F.C. e Boka viene eletto capitano.
Boka, Nemecsek, Csónakos, Geréb, Weisz, Kolnay, Barabás, Csele, Leszik, Richter.
Sono in 10 ed avrebbero bisogno di un altro giocatore, meglio se un portiere, per completare la formazione della piccole casacche rosso-verdi, quelle divise da gioco nelle quali si identificano, confezionate con cura dalla mamma del piccolo Nemecsek e realizzate con scampoli di stoffa forniti dal papà di Ernő, sarto di professione.

Una mattina, mentre i ragazzi giocano sul loro campo, Boka e l’allenatore si intrattengono a parlare di questo problema.
Durante il colloquio Boka si accorge di un ragazzino, magrolino e un po’ allampanato, che fuori dalla recinzione osserva timidamente i suoi coetanei mentre giocano a calcio.
Non è la prima volta che lo nota: negli ultimi giorni lo ha intravisto spesso starsene in disparte a guardare il suo gruppo che si preparava al torneo.
Il capitano della squadra incuriosito decide di parlarci e gli si avvicina:

- Ciao, è da un po’ di tempo che ti vedo da queste parti, ma non ti conosco: sei nuovo del quartiere?
- Si, mi sono trasferito da poco
- Da dove vieni?
- Da… molto lontano…
- Ti piace giocare a pallone?
- Si, però non sono molto bravo, quindi preferisco stare in porta: sono stato molto più utile così alla squadra della mia classe, nello scorso anno scolastico…
- Uhmm… dunque sei un portiere….e guarda caso a noi ne manca uno per essere al completo….e anche per non litigare ogni volta che dobbiamo scegliere chi mettere tra i pali… :D ... vieni, entra: ti presento al nostro allenatore il prof. Molnar, al custode-factotum del nostro campo il sig. Janò con il suo cane Hector (la nostra mascotte), e poi agli altri ragazzi della squadra.
- Grazie, spero di essere all’altezza…
- Non preoccuparti, qui giochiamo per divertirci. Ah, non ci siamo ancora presentati: io sono János, János Boka, ma qui tutti mi chiamano Boka… e tu, ce l’hai un nome?

Il ragazzino si scioglie in un sorriso:
- Si, Giampaolo… ma dalle mie parti qualcuno mi chiama HW1966…

Dedicato ai miei genitori che nel Natale dello stesso anno, 1978, mi regalarono la Club Edition SUBBUTEO.


La Squadra

PAL utcai F.C.
Presidente: Dott. Kolnay (medico, padre di uno dei giocatori)
Allenatore: Prof. Ferenc Molnar (futuro autore di un romanzo di successo per ragazzi)
Capitano: János Boka
Magazziniere: Sig. Janò (custode)
Mascotte: Hector (cane del Sig. Janò)
Campo: Via Pál, n° civico sconosciuto

Omini: Walker originali Subbuteo
Basi: HW originali Subbuteo (tardo periodo HW) appartenenti alla mia ref.225, acquistata nel negozio di fiducia del mio quartiere quando ero ragazzo ed andata semidistrutta negli anni.
Colori:
Maglietta: Citadel 61-39 “snot green” - Citadel 61-05 “red gore”
Pantaloncini: Humbrol 34
Calzettoni: Citadel 61-04 “scab red” - Citadel 61-39 “snot green”
Inner: Citadel 61-44 “camo green”
Stemma: Trasferibili R41 che usavo per il disegno tecnico, sopravvissuti dagli anni delle mie scuole superiori
Protettivo: Citadel “Purity Seal” trasparente opaco spray

Ed ora le FOTO, finalmente:



Un dialogo che ci riporta indietro nel tempo…

DSCN4385
Sig.ra Nemecsek: mi raccomando Ernő, non sudare troppo, lo sai che ti raffreddi facilmente…
Ernő: Non preoccuparti mamma, starò attento…



L’esito del provino

DSCN4384
Boka: Allora professore cosa ne pensa, abbiamo trovato un portiere ? ;)
Prof. Molnar: “Mah! che dire ?! ...almeno lui in porta ci vuole stare, mica come voi mascalzoni che vi credete tutti Steve Bloomer … quindi, benvenuto a bordo figliolo!” :)
HW1966: “Grazie, farò del mio meglio” :wow:
Prof. Molnar: “… e poi con quel cappellaccio da spaventapasseri calato sulla fronte, gli attaccanti avversari o fuggono impauriti quando te li ritrovi davanti, oppure scoppiano a ridere e si dimenticano di fare goal: in ogni caso, grande idea ragazzo!” :rotfl:



La rosa della squadra sul campo
DSCN4366
In alto: Weisz, Csónakos, Csele, Barabás, Richter
In mezzo: Geréb, Csengey , Kolnay, HW1966, Nemecsek, Leszik
In basso: Sig. Janò (magazziniere/custode), Molnar (allenatore), Boka (capitano), Dott. Kolnay (presidente / medico sociale) – Sig.ra Nemecsek (manutenzione divise)



In posa sulla Via Pál

DSCN4386



Si insegnano i primi rudimenti di tattica

DSCN4370



La “piramide”, il classico schema adottato anche dalla PAL utcai F.C.

Schema PAL utca FC



Si prova lo schema
DSCN4372



Con le basi sulla Via Pál

DSCN0610



Nemecsek sulla Via Pál nota uno strano autocarro con uno stemma mai visto, OSC Loggia del Leopardo, ed il suo enigmatico messaggio stampato sulla fiancata…

nemecsek e il luogo psichico
Nemecsek (tra sé): Boh! ...sembra il carro di un Circo… forse ne è arrivato uno nuovo in città: vado a dirlo agli altri, ci sarà da divertirsi! :wow:


Si comincia !

DSC_0438-1
Prof. Molnar: Bene ragazzi, ci siamo: giocate e comunque vada, divertitevi !!! :)
I Ragazzi: "Huja, hopp! Huja, hopp!" :wow:



L’autore del romanzo: Ferenc Molnar

molnar giovane 1

Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/I_ragazzi_della_via_P%C3%A1l



La prima edizione del 1906

copertina prima edizione libro

Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/I_ragazzi_della_via_P%C3%A1l


Note
La squadra di calcio de “I Ragazzi della via Pál” non è mai esistita, neanche nel libro: l’unica indicazione nel testo suggerisce che i protagonisti giocavano “al giuoco della palla”: per me questo è bastato.

I colori verde e rosso della divisa che immaginai per loro 35 anni fa e che ho dipinto sulle miniature, sono quelli indicati nel romanzo di Molnar per le bandiere ed i berretti di quel gruppo di ragazzi.

Per i pantaloncini ho scelto il bianco, perché insieme al verde e al rosso compone i colori della bandiera dell’ Ungheria, la cui scuola calcistica ha avuto una parte di rilievo nella storia del Football.


Ringraziamenti
A mio figlio Daniele, fucco97, che quando era più piccolo vedendo lo sceneggiato televisivo del romanzo si emozionò per la vicenda di Nemecsek.
Il suo aiuto è stato fondamentale nella realizzazione fotografica del post.


Grazie a tutti Voi per la pazienza e Buon SUBBUTEO !!!

:old:


“Prospero’s magic ” - Michael Nyman - Royal Philarmonic Orchestra

Edited by HW1966 - 22/9/2017, 21:02
 
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view post Posted on 17/8/2013, 00:17
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monaco '74 edition

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:clap:

letterario, romanzesco, poetico.
ed anche pittorico. :)
 
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view post Posted on 17/8/2013, 00:57
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Alberto Heavyweight

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Ti ringrazio per aver condiviso tutto questo con noi!
Bel racconto!
:clap:
 
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view post Posted on 17/8/2013, 06:02
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Enzo

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Favoloso post! Ho letto il libro più o meno all'eta in cui lo hai letto tu e mi ricordo di avere pianto disperatamente per il povero Nemecsek...
Complimenti davvero!
 
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lucazacchi
view post Posted on 17/8/2013, 06:11




Libro stupendo, l'ho letto e riletto non so quante volte...
 
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view post Posted on 17/8/2013, 06:32
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Francesco

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Stupendo TUTTTO!!!!!!
Che emozione aver ricordato uno dei miei libri preferiti della mia- nostra giovinezza....... e tante analogie con la mia, in primis il campetto improvvisato tra le case, bellissima e simpaticissima idea la tua, la squadra e il portiere poi.. :D :P hanno un fascino speciale,
Complimenti e ciao
:clap: :clap: :clap:
 
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view post Posted on 17/8/2013, 06:55
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Grazie Giampaolo hai aperto un cassetto della mia memoria! Ancora oggi conservo gelosamente una vecchia edizione di mio padre degli anni 50'.
 
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view post Posted on 17/8/2013, 08:12
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Non sarai mai sola....

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Che spettacolo!!!!
 
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view post Posted on 17/8/2013, 08:24
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monaco '74 edition

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Grazie Giampaolo, tutto bellissimo
 
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view post Posted on 17/8/2013, 09:22
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OSC Hirpinia - Avellino

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Poesia e arte allo stato puro.
 
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view post Posted on 17/8/2013, 09:32
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bello, tutto quanto.
Permettimi, pero', di dire un paio di cose, riguardo questo:

Non ho mai postato una squadra, perché non mi sono mai sentito all’altezza di figurare nelle sezioni dei pittori di questo forum, e mai lo sarò.
Stavolta però faccio un’eccezione, unica e per un’occasione speciale, promettendo di non imbrattare più con le mie realizzazioni “stile kent dei poveri” quest’ area riservata a chi la merita.


La prima parte del post e' poco veritiera; posta il SUDAFRICA che mi hai mostrato a Montefalco..e anche questa squadra ti smentisce.

Per la seconda parte: neanche io mi sento all'altezza ma, eziandio, la SUBBUTEOTECA ha due classi; la prima e' per i grandi, la seconda e' per i comuni mortali.
E tu puoi tranquillamente farne parte :)

Detto questo, ripeto: bellissimo racconto :up:
 
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Ascoli1
view post Posted on 17/8/2013, 14:54




BELLISSIMO FILM.
Colpì tanto anche me e non l'ho mai dimenticato.
Anche nella mia Via c'era (e c'è ancora) un campetto in terra tra le case.
 
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view post Posted on 17/8/2013, 15:03
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:clap: :clap:
 
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view post Posted on 17/8/2013, 15:51
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Old subbuteo mania

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complimenti vivissimi per l'emozione dataci e condivisa,
grazie!! :up:
come pittore, non sei niente male, anzi molto bravo,la squadra è molto bella,così come la scelta dei materiali walker
bravissimo!!! :clap: :clap: :clap:
 
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view post Posted on 17/8/2013, 16:08
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Oscless

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bravo a dipingere e bella storia, come ha detto red, facci vedere anche altri lavori, che sono ottimi, ma anche se non lo fossero stati, qui tutti possono mostrare la loro passione per il subbuteo e dipingere squadre ne è un aspetto :old:
 
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